Valpolicella classico D.O.C

I vini della Valpolicella sono caratterizzati dall’uso di varietà autoctone dal territorio. La base ampelografia è data prevalentemente dalla Corvina e dal Corvinone e dalla Rondinella e da altre varietà autoctone.

La Corvina è la varietà più importante fra gli uvaggi del vino Valpolicella, grazie alle sue caratteristiche tecnologiche nella fase di vinificazione e proprietà fenoliche, dando quindi struttura e corpo al vino Valpolicella.

Le uve alla vendemmia presentano un livello zuccherino nella media e un’acidità variabile in ragione dell’andamento climatico della stagione vendemmiale.

 

I vini prodotti, a seconda della zona di produzione, possono risultare da mediamente alcolici a poco alcolici, ben strutturati e con un quadro polifenolico interessante.

Se la Rondinella risulta particolarmente importante per le tonalità di colore che riesce ad assicurare al vino, la Corvina e il Corvinone, ricchi di polifenoli e tannini, esprimono il meglio sotto il profilo della struttura.

 

I vini della denominazione di origine controllata “Valpolicella” devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti aventi, in ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica: Corvina Veronese (Cruina o Corvina) dal 45% al 95%; è tuttavia ammesso in tale ambito, la presenza del Corvinone nella misura massima del 50%, in sostituzione di una pari percentuale di Corvina; Rondinella dal 5% al 30%; possono concorrere alla produzione le uve provenienti dai vitigni a bacca rossa non aromatici, raccomandati e autorizzati per la provincia di Verona, fino ad un massimo del 15% totale, nel limite del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato.

 

La resa massima di uva ammessa per la produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Valpolicella” non deve essere superiore a 120 quintali ad ettaro di vigneto in coltura specializzata.

 

Dalla vinificazione di queste uve si ottiene il vino Valpolicella. Le sue caratteristiche essenziali sono: alcolicità moderata, acidità totale medio-alta con frequente presenza di acido malico, sciolto di struttura, scorrevole alla beva, tannicità modesta, di colore vivace con riflessi granati, organoletticamente fragrante con profumi floreali e di amarena con caratteristiche di fragranza e freschezza. Valpolicella classico: l’uso della specificazione “classico” in aggiunta alla denominazione di origine controllata “valpolicella” è riservato al prodotto della zona originaria più antica e vinificato nella zona stessa che comprende i 5 comuni di Sant’Ambrogio di Valpolicella, Fumane, San Pietro in Cariano, Marano e Negrar. 

 

II Valpolicella Superiore Il Valpolicella Superiore si diversifica rispetto al Valpolicella per una alcolicità più elevata, l’acidità più bassa, una maggior rotondità, un più elevato valore in estratti e in sostanze fenoliche; esso, secondo il disciplinare, deve subire un invecchiamento di almeno un anno.

 

Proveniente da uve scelte, di idonee posizioni, la tipologia “Superiore” deve avere un affinamento minimo di un anno e può così presentarsi con il caratteristico colore rubino con alcune note granate; il profumo, lievemente etereo e di vaniglia; il sapore affinato, armonico, secco e vellutato. 

 

Aspetto organolettico Il Valpolicella dell’annata, giovane, è perciò un vino fine dal colore rosso – rubino, dal profumo vinoso, mandorlato, sottile, con toni di ciliegia e rosa, dal sapore fresco, secco o alquanto morbido, piacevolmente tannico amarognolo e vivace. Il tipo Superiore, proveniente da uve scelte, di idonee posizioni deve avere un affinamento minimo di un anno e può così presentarsi con il caratteristico colore rubino con alcune note granate; il profumo, lievemente etereo e di vaniglia; il sapore affinato, armonico, secco e vellutato.

 

 

Informazioni tratte dal sito del Consorzio Tutela Vini Valpolicella