Fino alla metà dell’800 e relazioni commerciali lungo il fiume Adige areno particolarmente intense. Barche di vario tipo, tutte con scarso pescaggio, adatte cioè alla navigazione fluviale, solcavano le acque cariche di merci dirette alle città dell’Adriatico o a quelle del centro Europa. Alla navigazione discendente giovava, ovviamente, la forza della corrente; per risalire il fiume era invece necessario il traino con animali.
Le barche venivano tirate per mezzo di lunghe funi da coppie di cavalli, lungo la strada che costeggiava sulla sinistra il corso dell’Adige. Tale strada detta ” del tiraglio”, o “alzaia”, o ancora “cavalara”, era elevata fino all’altezza della linea di guardia, larga mediamente un paio di metri e sostenuta da robusti manufatti. Lungo il suo corso, ad intervalli regolari (10-15 km) si trovavano le “restare”, stazioni nelle quali era possibile sostituire gli animali affaticati e dove i “barcari” trovavano l’alloggio e l’osteria.
Nel territorio di Pescantina la strada alzaia correva lungo le anse del fiume, interrompendosi soltanto in corrispondenza delle foci dei progni e presso la piazza del paese, luogo di smistamento delle merci. Con la fine dei commerci via fiume, anche l’alzaia venne abbandonata; alcuni anni fa è stata liberata da sterpi ed immondizie ed è divenuta un interessante percorso naturalistico-culturale.