La chiesa di Arbizzano dedicata a San Pietro, è di origini antichissime. Sul primitivo tempio cristiano (forse del V sec. d.C.) venne edificata la chiesa romanica (XI sec.) di cui oggi rimane lo stupendo portale con tralci di vite e la famosa “doppia crocifissione”, lastra di marmo bianco sulle cui facce è raffigurata a bassorilievo la crocifissione.
La chiesa attuale risale alla fine del ‘600 e contiene altre interessanti opere d’arte quali un trittico-reliquiario della metà del ‘300, recentemente restaurato, il fonte battesimale, anch’esso del Trecento, e una vasta tela settecentesca, collocata nell’abside dietro l’altare e attribuita al veneziano Pietro Negri. Di particolare rilevanza le sculture settecentesche conservate all’esterno e all’interno della chiesa. Le prime sono attribuite a Lorenzo Muttoni, le altre al figlio Pietro. Il raffinato trittico sul primo altare di sinistra, raffigurante San Giuseppe tra San Rocco e San Sebastiano è invece opera di Giuseppe Antonio Schiavi. Al periodo romanico risale anche l’edificio adiacente la chiesa, probabilmente dimora dei sacerdoti della collegiata di Arbizzano, oggi adibito a canonica.
Il portale scolpito della chiesa parrocchiale di Arbizzano costituisce una delle più interesanti testimonianze della scultura tardo-medioevale nella Valpolicella. Sopravvissuto alla demolizione dell’antica pieve, venne reimpiegato nella facciata della chiesa attuale. Simeoni (1909) ne sottolinea l’eleganza ed il notevole interesse per i “pregi plastici e per lo squisito gusto decorativo di cui è adorno”. Questo portale, rettangolare, presenta stipiti ed architrave riccamente scolpiti ed è sormontato da una lunetta coperta da un protiro ad arco gotico del XIV secolo, a sua volta ornato da decorazione scolpita a largo fogliame accartocciato.
Tanto gli stipiti quanto l’architrave sono interamente smussati e formano, nel ripiano rientrante, una serie di riquadrature a diversi motivi. La decorazione scolpita nella fascia esterna presenta due tralci di vite, a foglie e grappoli, uscenti in alto dalla bocca di un mascherone posto al centro dell’architrave che, svolgendosi fino alla base degli stipiti, terminano in due fantasiose creature. I grappoli sono disposti dall’ignoto scultore ora all’esterno ed ora all’interno del tralcio, mentre le larghe foglie, di buona modellatura, riempiono i vuoti.
Nella fascia rientrante del portale ricorrono altri motivi ricavati dalla flora e riquadrati in corniciature di semplice eleganza: si notano fiori, ramoscelli, foglie di acanto, foglie e frutti di quercia.
Si possono osservare anche elementi figurativi come una testa, in cui alcuni riconoscono Cristo, assai espressiva ed una figura di angelo (e non di fanciulla come ripetuto in passato) in atteggiamento di reggere qualche cosa oggi mancante: forse un’acquasantiera? Nel mezzo dell’architrave è scolpita la mano del creatore in atto di benedire.
Gli storici non sono concordi sull’epoca di erezione dello splendido portale: taluni lo assegnano al XII secolo, mentre Brenzoni (1925) lo crede realizzato un secolo più tardi. Dal canto nostro propendiamo per quest’utlima ipotesi.
L’orario preferibile di visita alla Chiesa di San Pietro Apostolo è:
– dal lunedì alla domenica dalle ore 16.30 alle 19.00.
– domenica mattina dalle ore 7.00 alle 12.30.
Se il sacerdote è presente, è possibile effettuare la visita anche fuori da queste fasce orarie. In ogni caso è raccomandabile verificare la sua disponibilità al numero di cellulare +39 338 2603737.
La Santa Messa si svolge durante i giorni feriali e prefestivi alle ore 18.00, mentre alla domenica alle ore 8.00 – 10.00 -11.30 e 18.00.