Pesca

Il pesco è un albero originario della Cina, dove è considerato simbolo d’immortalità, ed i cui fiori sono stati celebrati da poeti, pittori e cantanti.
Dall’oriente il pesco giunse al seguito delle carovane sino in Persia, da cui periva il nome della specie, e grazie ad Alessandro Magno si diffuse in tutto il bacino del Mar Mediterraneo. Il frutto arrivò a Roma nel I secolo d.C. e le testimonianze documentate sulla tradizione della coltura del pesco sono numerose.
A Pescantina il 45% del territorio coltivabile è dedicato al pescheto infatti nell’insieme delle attività economiche di Pescantina ha un ruolo centrale la sua coltivazione. Il terreno, la posizione soleggiata e vicina al fiume, costituiscono un habitat ideale a questo tipo di coltura. Dal XVII secolo la coltivazione del pesco conobbe una vera e propria diffusione.
Con lo sviluppo delle tecniche d’irrigazione sempre più terreno venne destinato alla produzione della pesca. Nel secolo scorso, si cominciò a proporre la qualità delle pesche come fattore determinante alla commercializzazione.
Negli ultimi ani, con l’introduzione dei marchi e dell’IGP, i produttori hanno sentito il bisogno di un marchio per qualificare maggiormente queste pesche. Così è nato il marchio Principesca. La produzione della pesca Principesca è legata in particolare al territorio dei comuni di Pescantina e Bussolengo e vi possono partecipare solo determinate varietà. Il prodotto è commercializzato esclusivamente tramite il mercato e deve essere raccolto in giornata.
Oggi le pesche di Pescantina hanno conquistat il mercato nazionale ed estero arrivando all’esportazione delle pesche verso la germania e la Russia per un quantitativo superiore a 10.000 t, meritando attenzione per le loro qualità organolettiche.
Il mercato ortofrutticolo di Bussolengo e Pescantina è stato costruito nell’anno 1988 e racchiude in questa nuova struttura tutta una serie di piccoli mercati che operavano sul territorio. Il mercato si è dimostrato un punto di riferimento per le produzioni locali, non solo della pesca ma anche per i prodotti secondari.
Con la Principesca il mercato qualifica una fascia di prodotto superiore, un prestigio sia per le aziende che lo producono che per la terra di Pescantina, da sempre culla della peschicoltura. Esiste anche la denominazione Pesca di Verona che è riservata ai frutti a polpa bianca e a polpa gialla delle varietà a maturazione precoce, media e tardiva appartenenti alla specie Persica Vulgaris. La polpa è consistente, succosa, di sapore caratteristico e l’epidermide dal colore intenso. È caratterizzata da forma rotondeggiante e divisa da un solco longitudinale. La polpa, acidula e succulenta, racchiude un nocciolo con mandorla intera.
Reperibilità: da giugno a settembre sono reperibili presso qualsiasi mercato al dettaglio.