Val D'Adige e Terra dei Forti

Questo itinerario ci porta a conoscere il settore più occidentale della Valpolicella, invitandoci a percorrere anche la Valdadige “Terradeiforti”, così chiamata per la presenza di numerose fortificazioni militari.

Partendo dal paese di Volargne, si ammira Villa Del Bene, acquistata nel 1538 dalla famiglia Del Bene, originaria di Rovereto. Grazie alla collocazione lungo l’antica Strada Tridentina e a pochi metri dal fiume Adige, entrambe importanti vie di comunicazione commerciali fra Trento e Verona, la villa conobbe nel XVI secolo un periodo di grande splendore. Attraverso un ingresso monumentale, attribuito all’architetto veronese Michele Sanmicheli, si accede alla villa, la cui parte più antica fu edificata in stile rinascimentale. Questo portale d’ingresso è decorato da una testa che simboleggia Cristo e da un disco solare sul cui retro è incisa la data 1551. Rilevanti sono gli affreschi cinqucenteschi che decorano la scala, la loggia, il salone centrale e alcune stanze del piano nobile, opere di illustri maestri veronesi dell’epoca che eseguirono scene di paesaggi, rappresentazioni di carattere religioso, figure di poeti e poetesse. Dal 1956 Villa Del Bene è proprietà statale.

Seguendo il corso del fiume, si imbocca ora un tratto molto suggestivo della Valdadige, con le pareti a strapiombo che racchiudono la Chiusa di Ceraino: è il tratto finale della vallata, dove, nel periodo glaciale, una massiccia parete chiudeva trasversalmente il solco vallivo. In seguito al ritiro dei ghiacci, il fiume iniziò una lenta ma continua erosione della roccia, riuscendo ad aprirsi uno sbocco verso la pianura. La Chiusa di Ceraino è il risultato di questo processo millenario, che continua ancora oggi. Lungo la strada si ha l’occasione di vedere i resti del primo forte austriaco, accostato alla ripida parete rocciosa, costruito fra il 1849 e il 1851 e smantellato per permettere l’allargamento della strada.

Nel paese di Ceraino si trova un altro forte, arrampicato lungo la dorsale rocciosa e raggiungibile solo con una piacevola passeggiata non impegnativa. Si lascia l’auto nell’ampio parcheggio in prossimità della chiesa. La costruzione che si vede in alto sulla destra non è il forte di Ceraino, che non è visibile dalla strada, ma quello di Monte, raggiungibile percorrendo lo stesso sentiero. Attraversata la strada, si segue per qualche metro la salita, fino all’imbocco del sentiero sulla destra: dopo qualche tornante in salita si giunge al Forte di Ceraino, situato a 236 metri di quota. Si tratta di un’autentica opera di ingegneria militare, costruita fra il 1850 e il 1851 e dedicata al luogotenente feldmaresiallo Johann von Hlavaty. Il forte è in ottimo stato di conservazione, con il largo fossato che ancora circonda l’opera di muratura e le guardiole di sentinella.

La mulattiera, in parte scavata nella roccia viva, sale ancora fino a raggiungere il Forte di Monte, costruito dagli austriaci tra il 1849 e il 1852 ed intitolato al generale Anton Von Mollinary. Di questa fortezza rimangono purtroppo solo i ruderi, in quanto i soldati tedeschi, prima di abbandonarla, diedero fuoco alle polveri immagazzinate all’interno, ed è pericolante. Si consiglia comunque di effettuare la bella passeggiata, che si sviluppa in ampi tornanti lungo la montagna, perchè il sentiero, affacciato sulla Valdadige, offre una splendida vista panoramica. Dall’alto si ammira l’ultimo tratto del fiume nella sua vallata, prima che imbocchi la vasta pianura che lo condurrà al mare. Da questo punto, sulla sponda opposta del fiume, si possono vedere altri due forti, quello di Rivoli, di forma tondeggiante, e quello di San Marco in lontananza.

Ritornati sull’auto, si riprende la strada in direzione Trento con paesaggio montuoso sulla destra ed i vigneti della Valdadige sulla sinistra fino a raggiungere Peri, luogo da dove è possibile percorrere in bicicletta la Peri-Fosse. Percorso impegnativo di 8,9 km lungo i tornanti della SP57. In questo tratto è disponibile anche un sistema fisso di cronometraggio. Invece attraversando il ponte sull’Adige e scendendo verso Verona si giunge a Canale, dove si trovano le rovine di un’altra fortificazione.

In prossimità dell’incrocio di Zuane svoltando a destra si ha la possibilità di raggiungere a piedi il forte San Marco mentre girando a sinistra si prosegue verso Rivoli dove ha sede il forte Wohlgemuth, costruito fra il 1850 e il 1851 sulla sommità del monte Castello. Il corpo centrale è costituito da una doppia casamatta  cilindrica sovrapposta, un tempo difesa da 17 cannoni. All’interno si trovavano le prigioni, il deposito degli esplosivi, l’infermeria, gli alloggi degli ufficiali e dei soldati, i depositi e i magazzini tutti reparti collegati fra loro senza uscire all’aperto, cosicchè in caso di attacco, la guarnigione poteva muoversi in sicurezza. Le artiglierie erano sistemate nella parte soprastante, rivolte verso la Valdadige. All’interno è stato recentemente ricavato un museo militare dove sono esposti diversi reperti della I Guerra Mondiale.

Sempre a Rivoli merita una visita il Museo Napoleonico, una struttura privata costituita a memoria della battaglia del 14 gennaio 1797 avvenuta nei dintorni del paese, durante la quale in generale Napoleone condusse l’esercito francese alla vittoria contro le truppe austriache. All’interno sono esposti documenti, carte topografiche, un plastico del terreno di battaglia, informazioni che spiegano la situazione politica del tempo, le cause storiche che portarono allo scontro e le conseguenze che ne derivarono.

BROCHURE VAL D’ADIGE TERRA DEI FORTI (ITA-ENG-DEU)