I Borghi di Molina, Cavalo e Breonio

Un suggerimento d’itinerario, da percorrere in auto, alla scoperta di tre borghi caratteristici nel territorio di Fumane: Molina, Cavalo e Breonio.

Inclusa nel Parco Naturale Regionale della Lessinia, Molina è un piccolo borgo medioevale che ha saputo proteggere e valorizzare la grande abbondanza d’acqua che da sempre costituisce a ricchezza primaria del paese. Se in passato una tale risorsa era utilizzata dai numerosi mulini come forza motrice, oggi l’esuberanza del torrente Progno è racchiusa nel Parco delle Cascate. Una spettacolare oasi naturalistica di circa 80 mila m2 in cui sono racchiuse bellezze paesaggistiche di grande suggestione: cascate, cascatelle, laghetti e una vegetazione rigogliosa. Per raggiungere l’ingresso del Parco occorre scendere una lunga e stretta strada pavimentata che parte dalla piazza del paese; una volta superato l’ingresso, diverse segnalazioni indicano la direzione da prendere. Un sentiero scende verso il centro della gola, dove il torrente che scorre lento forma piccoli laghi dal colore smeraldo. In alcuni tratti però, lo stesso torrente prende vigore e forma suggestive e fragorose cascate, che scendono dalle pareti di roccia nuda. Ogni cascata è stata identificata come: la Cascata Verde, la Cascata del Pozzo dell’Orso, la Cascata del Marmittone, la Cascata Polverosa e molte altre sono fenomeni naturali i cui nomi rievocano situazioni e suggestioni in un parco da vedere e da… ascoltare. Il rilassante gorgoglio del ruscello darà, infatti, il tocco finale, concedendo al visitatore una giornata di sicuro relax. Chi ha voglia di camminare può scegliere il sentiero panoramico, che porta fin sopra la stretta vallata dove scorre il torrente. Per il percorso completo calcolate circa tre ore. Il Parco costitutisce anche un patrimonio di fiori e piante.

Il Mulin de Lorenzo, recentemente ristrutturato, originariamente era dotato di due ruote che permettevano la macinazione dei cereali e la follatura della lana. All’esterno dell’edificio si può ancora vedere un rudimentale blocco di pietra scavato, che un tempo serviva per sgranare il mais, mentre al suo interno sono visibili una grane macina in pietra e un piccolo tornio per la lavorazione della ceramica.

Sempre a Molina si può ammirare la Malga istituita nel 1879. Tutte le mattine, ogni socio doveva portare il latte delle proprie mucche, che veniva lavorato a turno per ottenere il formaggio. All’interno ci sono due stanze: la prima chiamata logo del fogo (luogo del fuoco) è la zona in cui viene prodotto il formaggio, la seconda stanza denominata logo del late (luogo del latte) è l’area adibita a deposito del latte appena munto. La malga, rimasta in funzione per circa un secolom ha chiuso la sua attività nel 1981. Oggi l’edificio viene utilizzato a scopo didattico.

Interessanti borghi storici sono i paesini di Gorgusello e Breonio, che con muri di sasso, vicoli e case di pietra, indifferenti alle insidie del tempo, hanno mantenuto intatto un certo fascino dal sapore antico. I ruderi della chiesa che si vedono poco prima di arrivare a Breonio sono del tempio costruito nel XIX secolo per sostituire la chiesa di San Marziale, divenuta troppo piccola. A causa del terremoto del 1882 e per l’eccessivo peso della costruzione, su terreno di natura franosa, la chiesa non fu mai officiata. Giunti a Breonio è possibile visitare la preziosa Chiesa di San Marziale, risalente probabilmente al XII secolo, restaurata nelle attuali forme gotiche nei primi anni del 1500. A quel periodo risalgono le opere che tuttora sono conservate al suo interno, gli splendidi affreschi di importanti pittori veronesi dell’epoca, Francesco Morone e Domenico Brusasorzi.

A pochi passi si trova un altro monumento storico, un’antica fontana di probabili origini medioevali. Dopo che era stata sepolta sotto il fondo stradale nei primi anni del ‘900 fu riportata alla luce nel 1998 per opera della Pro Loco di Breonio.

Nell’ultima tappa del percorso si arriva a Cavalo dove si trova un’antica chiesa, dedicata a San Zeno, edificata su un luogo sacro già agli antichi Romani. Della struttura originale, probabilmente risalente al XII secolo, rimane solo il campanile in calcare bianco. La chiesa subì rifacimenti nel 1400 ma soprattutto nel 1700, quando fu innalzata e sostanzialmente modificata nella struttura. Bello il panorama dal piazzale antistante la chiesa, con lo sguardo che abbraccia la vallata verso il paesino di Monte fino ad arrivare al Lago di Garda.

 

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