PESCANTINA

Le origini di Pescantina si perdono in tempi remoti; mancano testimonianze preistoriche, ma sono numerose quelle di epoca romana. La storia di Pescantina rispecchia a grandi linee quella della Valpolicella, in considerazione del fatto che i suoi territori facevano parte del pago arusnate che riuniva i siti tra l’Adige e i Lessini.
Il suo nome deriva da “pescante” (“luogo che pesca nell’acqua”) e testimonia il forte legame che unisce questo paese al fiume. In età romana, la zona di Pescantina, molto probabilmente, faceva parte del pagus degli Arusnates, come testimoniano i numerosi ritrovamenti legati a quel periodo: cippi funebri, are, il coperchio di un sarcofago, ecc.
Dopo una lunga serie di episodi bellici che la videro protagonista, Pescantina divenne uno dei perni della navigazione atesina e godette di particolare benessere. Tuttavia, l’arrivo delle armate napoleoniche alla fine del 1700, portò ancora devastazione e ruberie e inaugurò un ventennio fitto di eventi bellici.

Durante questo periodo si evidenziarono i primi segni di declino del commercio via acqua, declino che si accentuò con l’inaugurazione della strada ferrata tra Verona e Trento e con il conseguente sviluppo del moderno trasporto su rotaie. Il paese di Pescantina visse in prima persona i conflitti mondiali del secolo scorso e costituì l’approdo di tutti coloro che, in seguito all’internamento nei campi nazisti, riuscirono a tornare in Patria. Da segnalare a riguardo i monumenti ai Caduti in Piazza San Rocco e a Settimo e il monumento dedicato agli ex internati presso l’ex stazione ferroviaria di Balconi. In tempi più recenti a Pescantina si affermò la coltivazione del pesco, che tuttora rappresenta l’espressione più tipica dell’attività economica del territorio.

 

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