San Giorgio di Valpolicella

San Giorgio di Valpolicella, o Ingannapoltron, entrato a far parte dei “Borghi più belli d’Italia” il 6 Novembre 2015, si trova nel Comune di Sant’Ambrogio ai piedi del Monte Solane. Collocato su un cocuzzolo, stretto attorno alla pieve, è costruito con la stessa pietra calcarea sulla quale saldamente poggia. Il borgo, immerso tra i vigneti e gli olivi accanto alle sue antiche cave, gode di un incantevole panorama che spazia dal Lago di Garda a Verona, dalla Valpolicella alla Pianura Padana.

Ai piedi delle colline della Valpolicella basta alzare gli occhi per essere attratti da questo piccolo gioiello architettonico-paesaggistico. Man mano che ci si avvicina, si scorgono le case che sorgono dalla roccia come se la continuassero. Il borgo si svela quale fu in antichissimi tempi: naturale fortezza che si raggiunge solo dopo un cammino lungo e faticoso, nonostante una prima impressione di vicinanza. Da ciò deriva il nome “ingannapoltron” (inganna il pigro).
Questo toponimo sembra risalire al medioevo quando la scherzosa parola “poltron” fu aggiunta al toponimo “San Giorgio in Ganna”: un attributo che alcuni studiosi fanno risalire a “ganne”, nome pre-romano pertinente alle Alpi orientali, che significherebbe semplicemente “mucchio di pietre” o “località rocciosa e pietrosa”. Il paese di San Giorgio è infatti legato, sin dall’antichità, ad un’intensa attività di estrazione e lavorazione di marmo pregiato.

Il nome del paese deriva dalla Chiesa di San Giorgio, una pieve romanica antichissima che sorge al centro dell’abitato e che risale al 712 d.C. Questo edificio sorge presumibilmente sulle rovine di un preesistente tempio pagano eretto dagli Arusnati. All’interno sono conservati un antico ciborio scolpito da Maestro Orso e dai suoi discepoli nel VI sec. d.C., e affreschi del XII e XIII secolo. Contiguo alla Pieve sorge intatto il Chiostro del XII secolo e un piccolo Museo che conserva numerosi reperti preistorici risalenti all’età del ferro rinvenuti grazie a recenti scavi condotti nella zona. Oltre alla sezione archeologica, il Museo di San Giorgio comprende anche una sezione etnografica nella quale è stata ricostruita una tipica casa della Valpolicella dei secoli scorsi.

Il paese di San Giorgio di Valpolicella o Ingannapoltron e la sua Pieve rimangono ad oggi intatti nella loro struttura di pietra. Questo contesto ben si presta alle rievocazioni del passato, ad eventi legati alla tradizione, alla lavorazione del marmo e alla coltura della vite, nonché a concerti e a rassegne culturali ed artistiche. Famosa è la tradizionale “Festa de le Fae”, che si celebra ogni anno la seconda domenica di novembre dopo la festività dei Defunti.

Oggi le colline che circondano San Giorgio rappresentano un luogo significativo nella produzione di ottimo vino come il Valpolicella, il Ripasso, il Recioto e l’Amarone, vini di pregio riconosciuti a livello internazionale. Ultimamente il vigneto ha preso il sopravvento su altre colture caratteristiche del paesaggio collinare, come il ciliegio e l’olivo. Recentemente, però, sembra emergere il desiderio di un ritorno alla diversificazione colturale tradizionale, specialmente per la coltivazione dell’olivo.

La disponibilità di splendidi materiali lapidei, come il Rosso di Verona, che, fin dall’antichità, venivano estratti nelle vicinanze di questi luoghi, ha contribuito a sviluppare in questa zona tutta la filiera della lavorazione del marmo, con notevole beneficio per l’economia locale.

(tratto da “San Giorgio di Valpolicella” di Pierpaolo Brugnoli)

Visita il sito di San Giorgio di Valpolicella cliccando sul seguente link www.sangiorgiodivalpolicella.it

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